Località: SALENTO
Da sempre nel Salento come in tutta l'Italia meridionale, la Chiesa ha dato impulso all'edificazione delle opere architettoniche più notevoli e importanti. Costruzioni che, anche per il particolare valore assunto dalla religione e dal culto al Sud, dovevano adeguatamente rappresentare la grandezza e la potenza di Dio e della Chiesa.
Eppure il fenomeno della proliferazione di chiese di notevole valore artistico e architettonico assume aspetti sorprendenti proprio nella penisola salentina, dove perfino nei centri meno popolosi si fronteggiano spesso più chiese, gareggiando per bellezza e maestosità, nonché in altezza con i loro campanili.
Il periodo di più fervente sviluppo di edifici religiosi quali chiese, conventi e palazzi vescovili è forse quello fra i secoli XVI e XVIII, durante i quali le facciate, i campanili e le cupole di innumerevoli chiese e basiliche, di impronta rinascimentale, barocca o neoclassica, andavano a incidere nettamente sul paesaggio urbano di tutti i centri salentini, dal più piccolo villaggio rurale fino al capoluogo.
Ma i primi edifici di culto, giunti fino a noi sfidando nemici potenti come il tempo e l'incuria, risalgono addirittura alla tarda antichità. E' il caso della chiesetta di San Mauro, a ridosso della costa jonica e poco distante da Gallipoli, oggi considerata una delle più antiche chiese d'Italia e recentemente al centro di un importante piano di salvataggio e recupero.
A partire dall'antichità e dall'alto medioevo quindi, lo sviluppo dell'architettura religiosa non conosce soste, e le chiese che oggi possiamo ammirare testimoniano l'avvicendarsi degli stili e delle influenze più diverse, dal romanico al gotico al bizantino; dal rinascimentale, al barocco…